Ep6 - Governare il “dato” per governare la crescita a doppia cifra - il caso Generalfinance S.p.A.

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"E' impossibile gestire ciò che non si può misurare, e se non si può misurare, non puoi migliorarlo" questa celebre frase di Peter Drucker noto economista austriaco, sottolinea l'importanza di una gestione basata sui dati per puntare a una crescita che sia effettiva e anche duratura nel tempo.
In altre parole, la raccolta l'analisi dei dati ci permette di identificare delle nostre aziende i punti di debolezza e i punti di forza in modo da poterli, si identificare, ma anche potere lavorare su di essi per poter migliorare le nostre organizzazioni e migliorare continuamente.
Questo è un approccio ideale per qualsiasi industy indubbiamente e oggi ci concentreremo invece su una specifica di queste Industry che è il Finance, dove ci sono numerosi esempi di brand internazionali che hanno basato la propria crescita su un approccio assolutamente data-driven. Ma oggi parleremo di una realtà, un Brand tutto italiano, che la parola Finance ce l'ha nel proprio nome.

Io sono Lorenzo Beliusse e vi do il benvenuto a INNOVATIABLE, il podcast di Reti in cui trovare spunti e idee per stimolare l'innovazione sostenibile e a supporto di persone, imprese e ambiente. Oggi qui con me, per capire come nell'ambito Finance appunto una visione di crescita molto importante debba inevitabilmente passare per una gestione attenta del dato c'è Stefano Biondini Chief Information Officer presso Generalfinance SPA, azienda quotata su Euronext Group Milan. Doppia sede operativa su Milano e su Biella e Generalfinance, molto importante sottolineare, è leader nel segmento del factoring distressed. Partirei col chiederti chi è Generalfinance,

che tipo di servizi offre e a chi si rivolge?
Grazie di questa presentazione provo

a rappresentare e presentare Generalfinance dal suo passato. Il suo passato nasce nel 1982, tu hai citato prima Biella come una delle sedi, Biella è
la sede iniziale di Generalfinance, poi negli anni viene ad aprire la sede a Milano vicino agli anni 2000 diciamo così. Generalfinance fa un prodotto finanziario che quello del factoring, il factoring è un prodotto importante per l'economia italiana. Generalfinance però va a vedere un segmento particolare del mondo del factoring che è

quello del distressed. Cosa vuol dire distressed? Vuol dire andare ad aiutare quelle realtà, industriali,

piuttosto che di qualsiasi altro segmento economico, che non sono molto ben in forma, in forma magari che sono in concordato o quant'altro.
Generalfinance quindi va su quelle realtà e aiuta,
nella logica della cessione del credito,
queste realtà a poter star bene nel tempo. Una volta che poi queste realtà sono ritornate a star bene nel tempo, fra virgolette le perde perché rientrano in un circuito normale che quello del buonis, diciamo così. Detto questo, Generalfinance fino al 2017 risulta essere una realtà finanziaria che cresce nel tempo, cresce con importanti cifre che sono la doppia cifra negli anni però non ha ancora un'identità ben precisa sul mercato finanziario. Nel 2017, grazie a un accordo con Creval, che ne viene a detenere il 47% circa, inizia il suo percorso per diventare intermediario finanziario e quindi nel 2017, settembre/ottobre del 2017 diventa intermediario vigilato da Banca D'Italia. Poi per continuare il percorso che hai citato tu prima nella volontà della Generalfinance c'è stato il "arrivare in quotazione" e si è arrivati in quotazione nel 2022. Quello che c'è da dire poi di particolare che fondamentalmente ,

grazie a questa capacità di gestire realtà distressed nel tempo, queste cifre di doppia cifra ci hanno permesso di arrivare ad oggi che vuol dire 2022 a gestire circa 2 miliardi di turnover.

Il turnover è in pratica il kpi del mondo del factory, vuol dire che noi l'anno scorso abbiamo gestito due miliardi di fatture cedute tra cedenti, che sono la realtà che tramite i ceduti gestisce il credito fondamentalmente.
Direi una mission assolutamente utilissima in questi ultimi anni visto tutto ciò che è successo.
Diciamo che se uno ci pensa bene c'è un aspetto chiamiamolo, non voglio dirlo molto forte, ma sociale.
Assolutamente mi riferivo proprio a quello.
Quindi è ovvio che aiutare in questo modo da un peso anche al fatto dell'aiuto all'economia, non perché il mondo finanziario non aiuti,

però in questo caso specifico Generalfinance aiuta il mondo distressed da tutti gli effetti.

Chiaro, ovviamente appunto come hai detto nel farlo genera anche profitto e Generalfinance in particolare, il focus che porremo su questa puntata è proprio del percorso che ha fatto in questi anni, che tu hai descritto che è andato poi di pari passo con anche un percorso, lo semplifico,
di trasformazione digitale molto importante.

Lasciami dire propedeutico a tutto ciò che poi è stato sviluppato fino ad oggi e che poi ci racconterai, ma prima di arrivare al presente ci vuoi magari raccontare dove inizia il percorso, su quelli che lasciami dire sistemi informativi.
Esatto. Allora il percorso inizia con Stefano Biondini, che sono io, che entra in Generalfinance a inizio 2019. La mia esperienza vabbè è lunga e ventennale nel gruppo Intesa Sanpaolo ho fatto qualcosa penso di importante all'interno del gruppo, poi mi è stata fatta questa diciamo così proposta di trasformazione digitale in una realtà che da piccolina diciamo questo termine ha iniziato a pensare in grande e in grande quello che si diceva prima era arrivare alla quotazione a essere leader pesante del Mercato del distressed. Il mio ingresso ha portato a dire che il sistema informativo doveva essere trasformato era proprio gli anni dove si iniziava a parlare di digitali Innovation, di trasformazione digitale, il sistema informativo di Generalfinance era un buon sistema, ma era un sistema molto limitato come capacità di crescita e di scalabilità e a questo punto nel 2019 è stato definito un piano industriale triennale, dove con l'ok del CdA ho proposto cosa voleva dire trasformare la società, ma non tanto trasformarla in termini di processi o di operatività, ma inizialmente nei pillar del digitale, perché eravamo ancora una realtà sì di sistemi informativi classici fondamentalmente.

Arriviamo poi a un punto in cui c'è la tematica di approcciare alla centralità del dato, ovvero da quello che mi raccontavi offline c'erano diverse situazioni che ostacolavano appunto questa crescita questo - i pezzi di dettaglio di questo piano industriale, quindi in qualche modo sta collaborano al Business e non vi permettevano quindi di scalare, quali erano queste situazioni se ce le puoi raccontare?
Su questo faccio proprio un ritorno al piano industriale, nella logica del capire queste inefficienze del sistema informativo come poi tutti i sistemi informativi abbiamo iniziato a studiare cosa voleva dire proprio riapprocciare il sistema informativo a una nuova tecnologia. La prima nuova tecnologia quindi il primo pillar di questo piano industriale è stato cloudizzare. Per noi cloudizzare voleva dire come Generalfinance portare quelli che erano i data center che erano in Generalfinance tra Milano e Biella, quindi questi erano i due poli quindi classici
data center da realtà che si gestiscono in casa il tutto, cloudizzare il tutto. Una scelta importante,
andata su due realtà italiane fulcro di data center tra Milano e Roma. A Milano abbiamo il polo principale, a Roma abbiamo il polo secondario rispettando anche quello che era, quella che è la normativa di Banca d'Italia che dice che tu devi stare con i tuoi siti ddr almeno a 100 km di quello da quello che è il sito primario. Se no non è disaster recovery.

Esatto e quindi questo primo pillar che ha voluto anche dire cambiare la tecnologia, da una tecnologia classica siamo andati a una tecnologia iperconvergente ci ha permesso in primis anche di poter remotizzare il lavoro, no? quindi abbiamo come primo pillar remotizzato il nostro lavoro e quindi abbiamo introdotto, non tanto il concetto

classico di Smart Working ma di Remote Working,

quindi ognuno lavorava da dove voleva.

Da questo primo pillar, siamo passati al pillar della struttura architetturale e per arrivare poi al dato e alla struttura architettunale del database.
Siamo riusciti a modellizzare su due architetture abbastanza importanti come diciamo così gestione dei dati tutto il nostro patrimonio informativo di dato e da lì abbiamo poi costruito la parte dell'application. L'application è stato diviso in due ambiti un ambito legato al mondo classico,
chiamiamolo della gestione operativa, la banalizzo nel dire back office, ma in realtà è tutto il filone che porta da quando arriva il dato, quando viene lavorato, a quando viene esportato, al fatto che il dato grazie a quello che il mondo digitali innovation, digital transformation, deve avere una valenza diversa e

la valenza diversa, inizialmente, è stata quella di arrivare ad avere una buona Business Intelligence

come primo punto, per poi arrivare al mondo del Data Analytics e quant'altro. Questo percorso è stato fatto perché fondamentalmente anche il dato era destrutturato all'interno di Generalfinance, il fatto di avere un contenitore logico unico ci ha permesso di eliminare tante problematiche, problematiche che erano legate come tutti ben sanno ai famosi fogli Excel, ai famosi estrazioni di di report che poi venivano rielaborati - tanto piacciono agli utenti - si agli utenti però piacciono tanto, ma poi diventano confusione, in senso lato e non ti permettono di arrivare a quello che è per me uno dei palinsesti
della Digital Transformation che è il dato unico che viene usufruito da tutti, perché a quel punto in una logica normale che c'era in Generalfinance per l'amor di Dio e ognuno faceva in parte quello che voleva di quel dato se lo estraeva e poi la contabilità ne faceva vedere la cosa, all'area crediti un'altra anche se il dato era quello. Questo percorso di trasformazione quindi di omogeneizzazione per avere un database unico ha comportato circa tre anni di lavoro, quindi dal 2019 diciamo al 2022 siamo riusciti a costruire quello che è il sistema informativo dato di Generalfinance, dato nel senso proprio che quel dato diventa unico e non può essere manipolato da nessuno.

Certo il dato ufficiale usato ufficialmente dall'organizzazione e identificati questi cosiddetti ambiti di miglioramento a questo punto avete strutturato ancora meglio questa gestione del dato, quindi siamo verso fine 2022?
Sì, diciamo nel 2022 la logica di aver costruito un modello di dati, come ho detto prima, solido e unico ci ha permesso di fare un primo passo ritornando sempre un po' ai pillar della Digital Innovation nell'andare a costruire prima un concetto di Big Data e su questo poi innestarci il concetto di Data Lake. Ho detto concetto in realtà noi li abbiamo realizzati proprio e le abbiamo dati all'utente, all'azienda e anche all'esterno alla fine del primo semestre del 2022, quindi il nostro percorso che partiva nel 2019 col piano industriale fatto per arrivare al 2022 con la società in quotazione ha portato anche a dire che avevamo trasformato la società in un ambito digitale.
Sembra facile dirlo adesso, dopo tre anni,

ma nel mezzo è passato appunto una pandemia, sono passate tantissime - sono passate tante cose - cambia il modo di lavorare - Esatto, diciamo però che il punto base è quello dell'aver cloudizzato e

su questa cloudizzazione abbiamo costruito questo modello non, ripeto, logico ma fisico del dato e del Data Lake. Costruito questo Data Lake a questo punto sono stati effettuati diversi interventi che hanno permesso di sistemare le problematiche che avevate identificato, ecco cosa è cambiato oggi nel modo di lavorare? cos'è possibile fare oggi in maniera più strutturata, sicura e certificata?

Grazie a questa impostazione abbiamo dato la possibilità all'utente di poter lavorare con certezza sul dato di non doverlo andare a quadrare con altre persone perché il dato era quello, e in più abbiamo dato tempestività Il dato è in tempo reale a tutti gli effetti, il dato è compatibile con quello che è la volontà di capire cosa vuol dire quel dato e il dato è, ritorno a dire, certo e quindi io lo posso paragonare con il mio collega e su quello noi ci possiamo fare una riflessione senza dire ma io l'ho elaborato in un modo,

io l'ho elaborato in un altro modo, fonte di confusione.
Assolutamente, e tutto questo ha di conseguenza anche ridotto tutti i tempi appunto che qui faceva riferimento prima, attività manuali che finalmente non ci sono più, rischio - io non ho dato peso al fatto della riduzione dei tempi perché c'è stata e c'è tuttora ma l'aspetto più importante per me è proprio che grazie a questa costruzione abbiamo portato avanti la parte umana, quindi - conseguenza - la conseguenza fondamentale che io utente mi sento partecipe vero del sistema informativo uso in questo momento il sistema informativo, per non dire piattaforma digitale, ma io utente riesco a capire che sono un Decision Maker nel mio piccolo o nel mio grande a seconda della funzione.
Ok, quindi ho tutti i  mezzi per poterlo fare non sono più un attuatore uno che applica e basta - esattamente - e ci metteva quel tempo in quelle attività a valore aggiunto pressoché, insomma, molto basso e invece finalmente come dici tu emergono le risorse umane.

In questa nuova Generalfinance, dicevamo in apertura, assolutamente data-driven, permettimi di dire, oggi grazie tutto quello che avete creato, l'appetito vien mangiando come si dice, a cosa state lavorando se si può anticipare qualcosa?
Allora rimaniamo ancora all'oggi nel dire che tutto questo percorso che abbiamo fatto gli abbiamo voluto dare un nome,
e il nome è "EFintecH" dove:
la prima parola, "E" che vuol dire ESG perché nel nostro quadro la parola ESG è fondamentale, è una parola che è legata sia alla tecnologia, abbiamo scelto Data Center Green, abbiamo fatto un percorso interno di Green a tutti gli effetti e anche SG perché la capacità di poter lavorare in Remote Working o quant'altro vuol dire SG, dare la possibilità a tutti i nostri colleghi di lavorare da casa poi lo sapete benissimo anche voi cosa vuol dire; vuol dire qualità della vita, vuol dire risparmiare soldini di auto, di benzina, e quant'altro - minor impatto sull'ambiente - quindi quella parola è importante.

"Fintec", senza l'acca finale, Fintec perché abbiamo fatto la trasformazione digitale, siamo una Fintec,

siamo una Fintec nella nostra architettura digitale classica, diciamo così, di tecnologia,
ma siamo Fintec perché abbiamo costruito il Data Lake con sopra tutto quello che il Data Analytics, passando come si diceva prima per la Business Intelligence, e così via.

"H" perché Human. Lo ritorno a dire, è "Human intelligence" ma non tanto Human solo nella decisionalità, Human anche nel fatto che una piattaforma digitale fatta in questo modo permette di lavorare meglio, quindi permette di scambiare, è più relazionale a tutti gli effetti al di là dei problemi che ci saranno sempre, però aiuta avere un quadro o una Dashboard fatta bene - mi permette di fare il mio lavoro
meglio - Esattamente, e quindi poi, mi permetto di dire a volte ci si diverte anche a vedere,
questo è per me l'altro punto. Il futuro cosa vuol dire? Se è ovvio che il futuro è legato a come i dati possono essere elaborati quasi in automatico, uso il termine automatico perché penso che sia importante dirlo, quindi l'automatismo per noi vuol dire predittività e Machine Learning.

Quindi ci sono aree sia nella parte della piattaforma digitale legata al back office oppure alle funzioni fondamentali di area crediti, dove possiamo con tutti i dati che andiamo ad elaborare avere concetti di predittività o concetti propri di Machine Learning. Esempi, per darli, che stiamo affrontando sono il mondo degli incassi, ma è una particolarità del mondo del Factory , però avere un'architettura che ti permette, si dice fra virgolette, di incassare automaticamente

perché ci sono delle regole chiare che se poi si autoapprendono sono un pezzettino di Machine Learning che ti permette ancora di riportare a quel discorso di Human intelligence, non nel voler togliere persone - sostituire l'uomo, ma per mettere l'uomo di fare qualcosa a valore aggiunto - esatto e l'ultimo sulla predittività, è ovvio che i miei dati analizzati nel modo corretto all'interno di un Data Lake mi permettono poi con delle regole quindi degli algoritmi di diventare predittività dove serve.
È chiaro. Chiuderei con una domanda che con la quale chiudiamo sempre, a beneficio di chiunque stia intraprendendo questo percorso o sta muovendo i primi passi all'interno di questo percorso: quali sono le lesson
learned che ancora questa volta ti senti di poter condividere, che anche tu che hai appreso anche a dispetto degli oltre vent'anni di esperienza in grandi realtà? ma credo ci sia sempre da imparare, le sfide sono sempre nuove quindi a te la parola.

È una parola difficile perché parte dalla negatività - di solito si è sempre predisposti

a partire dal meno, partiamo dalle cose positive l'esercizio - No allora l'esercizio importante è che la realtà di Generalfinance, che è una realtà di medie dimensioni come numero di strutture di dipendenti, ha potuto recepire un concetto fondamentale,
io penso che quando si parla di innovazione si dice che è l'idea malsana che esce poiché,
in realtà l'innovazione è dettata da due, per me, da due pilastri fondamentali l'ordine e il rigore.
Senza ordine e rigore non riesce a fare innovazione, ordine e rigore è voluto dire per tre anni mettere a posto banalizzandolo un database che diventasse database, quindi al di là che era già un buon database però c'è un problematiche di qualità del dato cioè problematiche di relazione del dato, quindi questo ordine vuol dire e rigore dopo però ordine e rigore vuol dire anche progettualità, capacità di essere anche in sintonia con l'utente che magari non ha mai vissuto un'esperienza di ordine e rigore in una progettualità complessa e quindi questo è il punto.
L'altra cosa dall'ordine e dal rigore viene fuori poi la parola governance se non ho una governance coerente
non riesco a fare anche lì ordine e rigore, quindi quello che si dice è un PMO avanzato, non tanto un Project Management

Officer classico, avanzato vuol dire che ho anche la capacità di capire la progettualità, di capire quella che è la progettualità legata a quella funzionalità e su aiutare il gruppo a lavorare .

Diciamo che, ritornando all'inizio quando parlavo di negatività, che è ovvio in tutte le cose c'è sempre la negatività però anche perché sennò questa non ti permette poi di apprendere di
migliorare, c'è stato il fatto che in Generalfinance abbiamo iniziato a introdurre un concetto di Agile che per una realtà che era abbastanza chiusa è stata abbastanza difficile perché? perché mancava quello che dicevo prima ordine e rigore. Direi che siamo riusciti a portare avanti lo stesso abbastanza bene anche se se avevamo la capacità di essere Agile veri gli Sprint veniva meglio e avremmo realizzato qualcosa di prima, però non ci possiamo, come si dice, lamentare perché alla fine ci sentiamo proprio una data-driven Company , il dato viene importato ed
esportato secondo quello che è una volontà di fare business nel modo giusto e quindi direi che abbiamo raggiunto ad oggi un bel goal. Ok quindi, mi permetto di riassumere le tue parole ordine e rigore sia da un punto di vista più tecnico per l'attività di normalizzazione del dato quindi di mettere veramente appunto in un certo modo i sistemi informativi, lasciami chiamare così, un ordine e rigore anche in termini di governance quindi approccio metodologico per poi l'ulteriore aggravante anche di andare su le metodologie magari non solo tradizionali waterfall di Project Management, ma andare anche su quelle agili o addirittura in maniera ibrida in funzione di deliverable che dovevi andare a realizzare, quindi è stato molto challenge per tutta la squadra. Sei stato amato da tutti.
Diciamo che - hai posto molte sfide ecco però i risultati potevano essere probabilmente raggiunti solo in questo modo - con cui obbligatoriamente ordine e regole perché arrivo a citare poi che anche ordine e rigore un po' un mantra del CEO, quindi quando ti trovi a non dare ordine e rigore poi magari vieni bacchettato, nel senso lato, però ordine rigore per me è sempre stato un fulcro al poter fare prima dico

informatica, oggi dico trasformazione digitale e Machine Learning e predittività.
Come hai toccato il tema del CEO, come c'è un altro aspetto che riguarda anche il commitment e come Lesson Learned sempre, ovvero un commitment che arriva comunque dall'alto forte. Sì - è un tema che secondo te - è molto importante perché ritornando a quello che è diciamo così l'asset , il factoring o viene gestito in modo proprio ordinato e rigoroso

o se no il dato perde della sua consistenza e quindi hai difficoltà poi a rappresentarlo e darlo a disposizione di quello che sono le funzioni aziendali e quindi ad avere la tua, chiamiamola così, redditività nell'aspetto decisionale quindi dall'alto quando sono arrivato la prima cosa è stata proprio il ridisegno del sistema informativo che voleva dire trasformazione digitale, per poter diventare un sistema informativo scalabile, però un sistema informativo scalabile, come dicevo prima, non è tanto ridisegno dell'applicazione facendo l'applicazione,
ma devo iniziare dalla base, quindi quindi il discorso del Cloud, il discorso dell'infrastruttura tecnologica e così via.
Sempre con un focus fortissimo, come detto più volte, sulla centralità

della persona, proprio anche nell' accompagnarla probabilmente credo sin dall'inizio, credo che sia uno degli elementi chiave portarli a bordo da subito gli utenti. Si, gli utenti anche le persone a cui sono arrivato in Generalfinance e ho preso sotto la mia ala, per dire, questo utente colleghi dell'area sistemi informativi, che molto validi mi hanno aiutato a introdurre in modo corretto ordine e rigore e far fare progettualità per scegliere poi anche i fornitori giusti, oggi come oggi penso che una una bella sfida è quella di saper lavorare con partner corretti e i partner corretti, ovvio, li conosci per strada li fai lavorare e ti capisci e a quel punto poi continui nel tempo perché esser partner vuol dire fare qualcosa di importante per entrambi è il classico win-win dove tu prendi qualcosa e io prendo qualcosa.
Ancora una volta anche per noi condivido perfettamente questo aspetto la centralità della persona al centro anche per quello che riguarda tutti gli stakeholder che girano intorno al progetto, anche perché diventa un qualcosa di arricchente, un contributo continuo anche da background diversi e da esperienze diverse. È vero, sono il concetto proprio di multidisciplinarità è fondamentale si parla trasversale e sulle aziende però io penso che proprio in questi anni rimanendo sulla tematica digitale per noi è stato importante conoscere partner che razionalmente si riuscivano a confrontare, è ovvio la parte di technicality è fondamentale perché se non so fare - certo non va data per scontata - esattamente però se non se non trovi persone poi che hanno una capacità umana di capire - per aiutare anche a sconfiggere quelle cosiddette resistenze al cambiamento che è normali che che ci siano e poi importante questa componente - La parte fondamentale che a volte i progetti possono anche fallire, quindi bisogna essere in due a sapersi aiutare. Certo. Bene,

grazie Stefano, grazie per questa chiacchierata.
Per tutti gli approfondimenti vi invitiamo a seguire il sito reti.it/podcast e ci vediamo al prossimo episodio di Innovatiable

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Ep6 - Governare il “dato” per governare la crescita a doppia cifra - il caso Generalfinance S.p.A.
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