Ep4 - Mettere il dato al centro del sistema produttivo a beneficio di tutte le divisioni aziendali - Il caso NUPI
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"I dati ti renderanno libero" è così che il CEO Alan Mulally ha lanciato molti incontri dal suo arrivo nel 2007 in un’azienda che era una vera e propria nave che stava affondando, quella azienda si chiamava Ford.
Dal 2007 i numerosi esperti messi in campo, esperti di analisi del dato hanno contribuito a prendere decisioni urgenti di turnaround strategico per esempio e ancora quali marchi e modelli interrompere e ancora dove procurarsi i parti e materiali e come consentire rivenditori di modificare i loro inventari per migliorare le vendite.
Questo CEO aveva portato in azienda una mentalità secondo cui non si sarebbero più prese decisioni sulla base di prove aneddotiche. Queste sono solo storie americane? Io sono Lorenzo Beliusse, direttore Marketing di Reti S.p.A. e vi do il benvenuto a INNOVATIABLE, il podcast di Reti in cui trovare spunti e idee per stimolare l'innovazione sostenibile a supporto di persone, imprese e ambiente.
Oggi qui con me per affrontare questo interessante argomento c'è Marco Guaita Architect Designer presso Nupi Industria Italiana S.p.A , un brand che ha una storia di oltre 50 anni.
Buongiorno Marco e benvenuto!
Buongiorno.
Marco allora, raccontaci innanzitutto un po' chi è Nupi, cosa fa?
Allora Nupi è una società italiana, come hai detto tu da 50 anni ormai in questo settore. - 51 quest'anno! - è una società che produce essenzialmente raccorderia e tubazioni per tutti i settori, per qualsiasi esigenza. Il nostro punto di forza dal mio punto di vista è la facilità di integrare queste due soluzioni, quindi raccorderia e tubazione, per ottenere un prodotto veramente scalabile e usufruibile per qualsiasi tipo di esigenza. È un'azienda che è cresciuta tantissimo negli ultimi anni con grande diciamo successo è stata anche valutata molto bene dai nostri clienti e soprattutto negli ultimi cinque anni aveva una esigenza molto importante che era trovare un punto di cambiamento per avere una crescita ancora maggiore, perché il CEO aveva capito l'esigenza dei clienti e quindi cercava di trovare in azienda delle soluzioni per dare più credibilità della Nupi verso questi clienti che lavoravano con noi da veramente da ormai tantissimi anni. E quindi negli ultimi anni ha cercato di trovare del personale nuovo da aggiungere all'azienda per fare questo salto. Io sono in questa azienda da direi quattro anni e mezzo proprio in questo passaggio, in questa migrazione, e mi trovo molto bene ma è anche stato un vero challenge per me perché il cambiamento era importante e il punto di partenza non era molto facile.
Molto stimolante come sfida - molto stimolante sì - ci piace tantissimo il fatto che l'innovazione parta mettendo la persona al centro - Sì! - giustamente la prima cosa è trovare il team giusto, il partner giusto e le persone giuste.
Eh sì hai parlato di tanti clienti anche perché effettivamente nei vostri tubi viaggia davvero di tutto, quindi possiamo leggere dal vostro sito, al settore idrosanitario, industriale, gas, irrigazione al riscaldamento, tubazioni per il mercato petrolifero, chimico veramente di tutto.
Facciamo praticamente qualsiasi tipo di tubo con tecnologie molto moderne come hai detto te, sanitario è per esempio un settore molto delicato, infatti i nostri tubi hanno delle particolarità veramente non facili da realizzare, non facili da controllare però il risultato sembra un buon risultato perché i clienti sono contenti e anche quello del gas, come quello del sanitario, non è semplicissimo ma con queste soluzioni che noi abbiamo fatto ormai da 40 anni perfezionate anche col settore che è molto contento.
Quindi una grande innovazione all'interno dei vostri prodotti e forse appunto vi siete accorti che necessitava di un boost ancora in più, ancora ulteriore e magari un limite poteva appunto essere quello dei sistemi informativi che all'epoca stavate utilizzando; stiamo parlando in realtà insomma di poco più di un anno fa. E quali erano i limiti che ci vedevate nei vostri sistemi informativi e di conseguenza risvolti negativi sul business?
Guarda, allora partiamo dal fatto che noi avevamo una soluzione on premise e soprattutto direi anche una soluzione molto customizzata per l'azienda. E con questo tipo di soluzione tentare di modificare, migliorare i sistemi informativi diventa difficile. Diventa difficile perché appunto essendo una soluzione molto customizzata per l'azienda non è una soluzione adeguata ai sistemi informativi moderni. Questo è il punto critico di passaggio e l'altro aspetto difficile è che tutte le aree aziendali quindi partendo - dividiamole nei punti principali quindi la qualità, la produzione e le vendite erano dissociate,
all'interno del sistema informativo erano dissociate e ci voleva qualcosa che permetteva di dare a tutte le aree di produzione un'unica visione per far sì che tutte le aree avessero una facilità nella ricerca delle informazioni nell'utilizzo delle informazioni stesse.
E l'informazione, chiaramente centrale, deve essere quella, deve essere unica e fruibile da tutti quanti.
Esatto. E questo era un punto critico che ci siamo portati dietro per tutti i 40 anni e quindi ci voleva questo passaggio, questo cambiamento per dare ai nostri clienti un qualcosa in più, che prima era rimasto un po' chiamiamola una vecchia tecnologia, una vecchia tendenza di lavoro.
Che non era più neanche forse in linea con l'innovazione invece che avevate portato sui vostri prodotti, sui vostri tubi.
Esatto, ottima osservazione. Perché ormai, secondo me, qualsiasi prodotto qualsiasi azienda manifatturiera deve avere un legame molto stretto con la tecnologia, è essenziale ormai, e non avendolo anche a livello proprio semplicemente a livello di vendita e quindi di rapporto col cliente diventava difficile perché mancavano delle informazioni. Ovviamente in questi periodi sappiamo il rapporto col cliente diventa un po' più difficile perché c'è anche - ci sono anche altre aziende che producono lo stesso tuo prodotto, scusate la doppia parola, e quindi devi trovare un modo per essere più adeguato e rispondere con più flessibilità e con più adeguatezza alla richiesta.
Dal mio punto di vista le parti critiche erano il reparto della qualità, che aveva difficoltà a fornire informazioni precise al cliente,
quindi se succedeva qualcosa al prodotto, se il prodotto non era adeguato, se aveva bisogno qualsiasi cosa il cliente a livello informativo.
Il primo punto di richiesta va verso la qualità e nella nostra azienda, in quel momento, aveva grosse difficoltà a fornire queste informazioni. - Anche proprio di capacity, cioè personale dietro le quinte che fosse in grado di seguire in maniera approfondita le richieste, appunto anche forse perché mancavano appunto dei dati quindi -
mancavano dei dati oppure la qualità vedeva dei dati che non erano quelli che, per esempio, il sistema di tracciabilità quindi il magazzino aveva, erano dissociate queste informazioni e quindi si trovava in difficoltà.
Anche il reparto produzione, nonostante l'azienda in questi ultimi anni ha fatto un cambiamento tecnologico quindi a livello di macchinari molto importante facendo investimenti importanti, aveva bisogno di essere adeguato con nuovi sistemi informativi e quindi questo investimento importante di macchine molto costose che ti danno possibilità di ottenere più informazioni sui pezzi che produci, non avevano un sistema informativo adeguato per raccogliere queste informazioni.
Di conseguenza la parte di tracciabilità dei prodotti era mancante o era parziale e quindi quello che si poteva dire ai clienti non era compatibile con le esigenze del cliente quindi in questo contesto unificando qualità, produzione e tracciabilità il cambiamento è veramente importante e la visione della Nupi all'esterno a un altro tipo di informativa per i clienti, per arrivare poi all'ultimo chiamiamo scoglio che il reparto commerciale, quindi durante la vendita anche fornire delle informazioni coerenti con quello che ti dice un sistema informativo e non dare un'informazione puramente giusto per darla perché non avevi la possibilità di averla in quel momento, rischiava la vendita aveva delle conseguenze. In questa soluzione che abbiamo impostato in quest'ultimo anno anche la parte commerciale può solo ottenere dei vantaggi, sia nel confronto col cliente ma sia anche a livello personale del commerciale che sa e ha tutte le informazioni per fare una buona figura con col cliente stesso.
Quindi dare anche assolutamente un percepito assolutamente concreto di azienda che mette il cliente al centro però anche per farlo poi ha bisogno anche dei dati veri, reali per poter rispondere. Parlavi prima della tracciabilità, immagino l'esempio in cui sono un cliente e voglio sapere il mio Lotto X a che punto è, da chi mi è stato venduto, che problemi c'erano stati eccetera, chiaramente anche la difficoltà poi dall'altra parte di fornire informazioni dettagliate e puntuali. Per di più anche su di voi che non è che avete solo uno stabilimento, una piccola linea - No, esatto - c'è anche una complessità proprio per come Nupi è stata costruita.
Considera che l'azienda è distribuita in due regioni fondamentali: Lombardia e Emilia Romagna. In Emilia Romagna facciamo la parte di tubatura e in Lombardia facciamo la parte di raccorderia.
Fornire informazioni senza avere un sistema informativo appunto collegato diventa difficile e bisogna fare in modo che l'azienda, nonostante divisa in più plant di produzione, riesca ad avere la stessa informazione o l'informazione corretta del dato per fornire informazioni clienti corrette e quindi unificare, rendere questa informazione usufruibile porta solo a dei vantaggi.
Considera che la maggior parte della produzione è in Lombardia, quindi raccorderia, mentre la tubatura è divisa tra Bologna e Imola. Ogni settimana ci sono trasporti dedicati dai tre plant che abbiamo per uniformare i magazzini, in modo tale che tutti i magazzini abbiano una sorta di stock minimo di materiale per dare possibilità a una vendita più diciamo semplice più scalare e con questa unificazione dei dati questo è molto più fattibile perché all'interno dello stesso sistema informativo hai la possibilità di vedere quello che sta succedendo negli altri plant, cosa che prima era molto complesso.
Assolutamente trasformazione digitale quindi che passa per l'adozione di nuove tecnologie che adesso ci racconterai ma sicuramente anche per l'adozione di nuovi processi che vanno di pari passo con l'adozione delle soluzioni e anche, ne abbiamo già parlato, di una centralità della persona in questo percorso e anche forse una forte spinta dall'alto; molto bello che è iniziato dicendo appunto il nostro CEO ha detto che questa cosa andava andava portata perché indubbiamente c'era necessità di fatto poi di migliorare overall le performance di questa azienda e anche dal suo punto di vista poi quali erano gli insight? Quali erano le principali preoccupazioni?
Guarda il nostro CEO che ha investito tantissimo in questi ultimi anni proprio per migliorare tutti questi punti descritti finora,
aveva grosse difficoltà a ottenere un'informazione precisa, riassumiamolo in questa unica frase e questo era legato soprattutto a una gestione flussi aziendale diversificata.
Diciamo che ogni plant produttivo aveva un suo standard di lavorazione e quindi questo ti rende molto difficile capire che cosa sta succedendo, perché è come se fossero aziende diverse e lui si è reso conto di questa problematica e quindi ha cercato di trovare una soluzione che portasse l'azienda ad avere un uniformità che non aveva per ottenere poi dei vantaggi che adesso vediamo.
Ecco voi l'avete iniziato appunto l'anno scorso e iniziamo a entrare un po' più nei dettagli, quindi che cosa è stato fatto in questo periodo di tempo?
Allora noi siamo passati appunto come ho detto prima, da un sistema on premise a una soluzione on cloud, quindi un ERP on cloud, questo perché il cloud stesso, come principi in base, ti dà una maggior facilità nella gestione delle informazioni.
Noi siamo partiti un anno e mezzo fa per studiare l'intero progetto e quindi per studiare quali erano gli impatti, quali erano i cambiamenti ci siamo appoggiati a delle società di consulenza e piano piano, meeting dopo meeting, siamo riusciti a diciamo mettere dei punti chiave su quelle erano le attività e quali erano i processi e flussi da cambiare, E' stato un impegno molto grande da parte delle figure principali dell'azienda, quindi diciamo di tutte le aree descritte prima di lavoro, più la parte molto importante ovviamente la parte IT di cui io faccio parte e una volta diciamo definiti tutti questi punti siamo partiti a gennaio dell'anno scorso, quindi ormai è passato un anno, per iniziare a introdurre tutti questi vari cambiamenti,
prima diciamo facendo delle simulazioni, dei test, delle verifiche con tutti i vari colleghi per vedere se quello definito era corretto e poi piano piano abbiamo iniziato a creare tutto il necessario a livello infrastrutturale, a livello di flussi di lavoro di gestione informatici quindi informativi per poi arrivare a una data definita di CEO in maniera molto decisa, non si poteva né andare oltre per se no non era per lui diciamo più possibile aspettare dovevamo bisogna partire - come tutti i progetti devono avere una data è l'unica differenza, diceva Walt Disney, la differenza tra un sogno e un progetto è proprio nella data quindi la data era fondamentale per partire almeno con la prima fase poi - quello che succedeva poteva succedere ma la data era ormai fissata,
che secondo me è un'idea correttissima perché sennò poi c'è sempre qualcosa che ti permette di "no ritardiamo" e "no aspettiamo" - anche perché l'esempio che hai fatto di comunque prendere le varie strutture, i vari stakeholder, le varie divisioni prenderle e fargli mettere la testa in queste cose qui era chiaramente, palesemente un qualcosa che li distraeva dalla loro attività di business - certo - e quindi anche qui la consapevolezza che questo sforzo, questo effort, deve comunque essere limitato e quindi mettiamoci sotto tutti insieme e traguardiamoci quella data. Si, come dici è proprio un effort da parte di tutti o comunque delle figure principali, non si può pensare che sia una cosa semplice e lasciare passare il tempo per gestirla e quindi meeting dopo meeting come dicevo con i rappresentanti principali dell'azienda e con gli stakeholder, con i consulenti siamo riusciti a definire questa data che era il 6 giugno dell'anno scorso, ormai sono passati sette mesi, e siamo partiti in quella data lì con molto timore di tutti con tutte le paure che c'erano con tutte però diciamo che era più una paura legata al cambiamento stesso perché da parte diciamo del gruppo IT e dei vari responsabili le cose erano state definite in modo anche corretto e funzionale.
In quel momento nelle settimane precedenti alla partenza è chiaro che c'è la paura del cambiamento e del salto perché nessuno si aspetta l'imprevedibile, cosa può succedere, come lavoreremo ma in realtà ripeto è più una questione culturale e personale dei vari dipendenti - anche perché poi le persone hanno poi iniziato veramente a poter testare cosa era avvenuto come cambiamento, quindi le varie soluzioni adottate hanno riguardato la possibilità di utilizzare un dato finalmente puntuale, vero, che gli permetteva di fatto di lavorare meglio. Qualche esempio da questo punto di vista?
Allora sicuramente, eccetto magari la prima le prime settimane di cambiamento diretto di questo nuovo sistema ERP e di tutto quello che gli gira intorno, sono state un'armonizzazione dell'utilizzo delle varie applicazioni aziendali. Quindi tutti si sono trovati ad utilizzare determinati tool aziendali senza avere quelli personali e questo ha permesso a tutti di poter vedere le informazioni più semplicemente: tool condivisi, dati ovviamente usufruibili e condivisi da parte tutta l'azienda e già questo è molto visibile nelle prime settimane di cambiamento. Dopodiché un altro vantaggio immediato è vedere già tutti i dati raccolti dalle varie aree messi a disposizione in questo grande oggetto che si chiama Cloud, dove il dato viene normalizzato e quindi utilizzabile da tutti dai diversi punti di vista perché comunque il dato è lo stesso è solo visualizzato all'utente in modo diverso in base alla sua area e questo è stato un altro vantaggio che è stato apprezzato nell'immediato.
Se vogliamo differenziare secondo le aree di lavoro che dicevo prima, possiamo partire dalla parte vendita, quindi dai commerciali, che nell'immediato proprio non essendosi mai fermato il loro lavoro di vendita hanno visto subito il cambiamento perché le informazioni che avevano erano completamente diverse da quelle precedenti erano molto più attendibili, molto più facili da trovare, molto più gestibili e quindi gli ha dato subito un vantaggio commerciale quindi di vendita. La produzione ha potuto nell'immediato vedere dei dati produttivi che prima non riusciva a vedere e soprattutto unificati tra i vari plant quindi in un punto unico aziendale si poteva sapere che cosa sto producendo, quanto tempo ci ho messo, quanto mi manca a finire la produzione, quando mi arriverà il materiale prodotto da quel plant nel mio magazzino, per esempio, qua a Busto e questo è stato subito un vantaggio. La tracciabilità, oppure i dati macchina che parlavo prima quindi quel tipo di materiale, quel tipo di prodotto dov'è, a chi è andato, che caratteristiche ha non lo vedi nell'immediato perché per ottenere questa informazione dettagliata hai bisogno di molto più tempo perché hai bisogno di molte più informazioni che vengano diciamo collezionate all'interno di un oggetto e ci vuole del tempo perché comunque non puoi fare riferimento a una, due, tre produzioni, devi avere uno storico e quindi ci stiamo lavorando ma diciamo che dopo tre o quattro mesi già questa informazione era abbastanza visibile. Adesso lo è molto di più sono anche i reparti produttivi e di tracciabilità e la stessa qualità incominciano a valutare in ottica positiva questa informazione e quindi siamo contenti anche da questo punto di vista.
Certo che "l'appetito vien mangiando" come si dice, quindi in questo momento noi siamo molto contenti di aver potuto supportare questa prima fase di sviluppo ma a livello di prossimi step invece che cosa state vedendo? anche in funzione dei dati raccolti fino adesso anche alcuni insight che magari nella prima fase non erano chiari, ora c'è molta più consapevolezza anche da parte degli utilizzatori finali su cosa vuol dire avere un'azienda data driven.
Secondo me piano piano queste informazioni saranno molto più dettagliate e molte più facili da usufruire, per far questo ci stiamo impegnando moltissimo sulla parte di reportistica e di visualizzazione del dato anche in forma proprio grafica che è più facile per l'utente e stiamo usando degli strumenti cloud già funzionali, molto testati quindi che non hanno nessun tipo di problema, ci vuole del tempo perché per costruire questo tipo di reportistica o comunque di grafici funzionali il dato deve essere preciso devi avere una mole di dati abbastanza importante. Nei miei prossimi step sarà nostro obiettivo, e lo è tuttora, verificare che i dati che stiamo collezionando quindi che il data collection sia corretto e sia ben ricercabile, perché i dati sono molti all'interno non l'ho detto prima però i nostri prodotti hanno tutti delle ricette particolari, le ricette particolari di lavorazione e legati sia all'utilizzo di materie prime specifiche sia l'utilizzo di macchine e quindi essendo molto informazioni dobbiamo essere molto bravi a organizzare i dati in questa ottica e lo stiamo vedendo in questi mesi, considerando anche che uno degli oggetti del cloud importante che vogliamo utilizzare che non abbiamo ancora introdotto ma è disponibile quindi vogliamo utilizzarlo è la facilità di fare delle visioni futuristiche chiamiamoli sull'andamento delle nostre produzioni e quindi ricade anche sull'andamento delle vendite.
Ecco una cosa che forse mi sono dimenticato di dire molto importante è la gestione dei costi, sia di produzione sia di vendita. Con questo nuovo sistema gestionale di collection di questi dati abbiamo una visibilità molto più definita e dettagliata su qual è il costo produttivo e quindi come definire il costo di vendita e questo prima era praticamente impossibile perché non avevamo una normalizzazione dei dati e non si riusciva a capire e invece in questo contesto già dai primi mesi di quest'anno diciamo con l'anno nuovo abbiamo già valutato alcuni cambiamenti importanti che per il nostro CEO sono solo un punto vantaggiosissimo, perché riesce a capire veramente cosa sta succedendo all'azienda e cosa sta vendendo se lo sta vendendo nel modo corretto.
Insomma, siete un po' la nostra Ford italiana allora e quindi ha veramente messo al centro il dato e finalmente può iniziare a prendere delle scelte strategiche con molta molta molta più consapevolezza, hai fatto veramente tanti esempi. Marco prima di lasciarti come regalo per chi volesse intraprendere un viaggio analogo quali sono i consigli, le lession learned che hai appreso, imparato e che ti senti appunto di offrire al tuo omologo alle altre aziende a qualsiasi altra realtà che sia lì lì e si sia un po' riconosciuto anche nei problemi che hai menzionato all'inizio ma magari non sa come partire?
Allora secondo me un cambiamento di questo genere ha veramente più vantaggi che svantaggi dal mio punto di vista perché in questi anni, in questi ultimi anni avere dei dati precisi, dettagliati non può portare che l'azienda avere dei risultati maggiori secondo il mio punto di vista.
È chiaro che la gestione dei dati in un ambiente cloud può magari mettere a disagio il know-how aziendale, aver paura di mettere a disposizione queste informazioni, è vero, non è proprio così nel senso che bisogna essere anche in grado con le persone giuste di tenere sotto controllo queste informazioni e non distribuire il know-how aziendale in modo semplice, quindi ci deve essere una sicurezza delle informazioni molto precisa.
Un altro punto critico, come dicevi tu prima è che potrebbe essere un punto ma lo è sicuramente, è l'aspetto culturale e l'effort di questa migrazione che sicuramente fa paura perché il cambiamento è grande e quindi ci deve essere un gruppo interno dell'azienda, non tutta l'azienda perché è difficile che siano tutti contenti di fare un cambiamento soprattutto dopo magari 40 anni di lavoro nello stesso modo, però se le persone interne all'azienda riescono a dare questa visione positiva secondo me anche le persone quindi il dipendente che ha un po' di paura al cambiamento potrebbe essere più a suo agio e nel comfort della migrazione.
Quindi la visione è una cosa fondamentale quindi fatti vedere come sarà al tuo nuovo mondo di lavoro quasi fartelo toccare quando siamo ancora alla prima pagina di questo libro che dobbiamo scrivere insieme.
E magari, scusami se ti interrompo, un altro punto secondo me è il rapporto con gli stakeholder; il rapporto al di là interno anche con i consulenti che ti aiutano in questa migrazione. Noi ci siamo trovati benissimo con voi però è fondamentale che ci siano dei consulenti adeguati a questo grande cambiamento dell'azienda, insomma questo è fondamentale il rapporto con i consulenti, più che la parte tecnica e gestionale, il rapporto.
Assolutamente sì, quando dall'inizio proprio
mettevi le persone al centro appunto dalla voce del tuo CEO che appunto hai detto dichiaratamente come prima cosa ha capito che aveva bisogno delle persone da mettere al centro di questo progetto di trasformazione per noi è lo stesso, quindi le persone devono essere committate, ci vuole questa volontà di creare un engagement rispetto a tutti gli stakeholder perché poi è bello si sta costruendo qualcosa insieme che porta dei benefici assolutamente le persone lavoreranno meglio, i clienti saranno più contenti e in tutto questo stai anche facendo del gran saving, stai risparmiando risorse stai riducendo i costi e tutti i vari impatti.
Bene Marco Io ti ringrazio ancora per questa chiacchierata - grazie a te - per tutti gli approfondimenti vi invitiamo a consultare il sito reti.it/podcast!
Vi aspettiamo al prossimo episodio di INNOVATIABLE
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